Tutti sanno che la Glock è una pistola super sicura quanto alla possibilità di partenza accidentale dei colpi: è studiata per sparare sempre e solo quando il dito tiri il grilletto. Altrimenti, date le sue 3 sicure sempre attive, non c’è verso di farla sparare. Ma, in effetti, come tutte le pistole, non serve sempre e solo il dito: basta che qualcos’altro si infili nel ponticello e tiri il grilletto per far sparare l’arma. La Glock non fa eccezione. Dunque se qualcosa si intromette nella guardia e tira, la pistola spara. Ma dunque, teoricamente, se io proteggessi la guardia della mia Glock questa potrebbe essere tranquillamente portata col colpo in canna anche senza fondina all’interno dei miei pantaloni, a contatto con camicie & co.. Teoricamente. E da oggi anche in pratica.
Mi era capitata l'occasione di avere l'ottica oggetto dell'articolo, che a causa delle restrizioni all'esportazione, era stata lungamente desiderata. Dopo un po' di peripezie e con un po' di fortuna ne ho presa una (al costo di un po' piu' di 300 euro) e sono andato a provarla al poligono.
L'effetto sugli amici e' stato fulminante; tutti ne volevano una. Allora mi e' venuta l'idea di vedere se si poteva fare il gruppo di acquisto e così è stato fatto.
Il montaggio di una base e di una serie di anelli sulla nostra arma preferita potrebbe serbrare un operazione semplice e facile da eseguire. All'atto pratico, effettivamente, lo è. Poche viti da stringere e poca manualità richiesta. Se però se vogliamo ottenere la massima precisione dalla nostra arma spremendola veramente al massimo, dovremo adottare alcuni piccoli accorgimenti. Nulla di eccezionalmente difficile. Basta seguire qualche piccolo consiglio.
La preparazione e la manutenzione dei nostri giocattoli (lunghi, corti, vecchi, nuovi...) passa sempre e senza eccezione per le molle. Un componente banale ed economico, per nulla affascinante, ma senza il quale nessuna delle nostre armi potrebbe funzionare. Peggio ancora, se la mollettina del caso non è in buona salute, avremo solo la garanzia di malfunzionamenti, inceppamenti e somme incazzature.
Ogni molla, indipendentemente dal meccanismo per il quale è stata concepita, viene dimensionata per accumulare energia in maniera controllata e restituirla a comando. E’ prassi nel nostro settore identifcare le molle in base alla forza che, un volta compresse alla lunghezza di lavoro, esercitano all’estremità. Avete mai sentito un fortunato possessore di M1911 dire “ho montato una molla da 16 libbre...”? Una molla da 16 libbre (in questo caso la recoil spring) identifica una molla che quando è compressa a fondo corsa tra il fusto e il bushing di una 1911 esercita una forza di 16 libbre.
Analogamente la molla del cane della Berettona, compressa alla lunghezza di lavoro di 5 cm esercita una forza di 9 kg. Tutto qui.
Le armi destinate alla difesa personale vengono solitamente equipaggiate con kit di mira di tipo fisso e di basso profilo. Adottano una forma arrotondata e priva di spigoli così da non risultare d'impedimento nelle operazioni di estrazione (da una fondina o da un paio di pantaloni). Normalmente non è previsto alcun sistema di regolazione e sono quasi sempre dotate di inserti o riferimenti di grande visibilità come puntini o segmenti a forte contrasto per semplificare l'allineamento e l'acquisizione del bersaglio. Le luci della tacca di mira sono più ampie in modo da rendere più facile l'allineamento con il mirino.
Esistono ovviamente numerosi progetti e realizzaizoni. Capita di trovare kit ibridi tra difesa e tiro sportivo, privi di ogni regolazione ma senza inserti di riferimento e con luci molto più strette per aumentare la precisione.
C’è poco da fare. Prima o poi tirando con le mire metalliche dell’AR15 a 300 metri vi verrà in mente che forse una regolazione più fine in windage della diottra vi darà maggior controllo della rosata e qualche punto in più in gara....benvenuti nel club del quarto di MOA per click. Ho messo a punto una tecnica casalinga per trasformare, senza spesa e con un pò di pazienza, il nottolino di regolazione del windage da circa 1/2 di MOA a circa 1/4 di MOA.
Come per le diottre da 1/4 di MOA di produzione aftermarket (costosissime), il trucco è quello di ricavare una seconda sede per una mettere una seconda pallina nella rotella di windage in modo che le due palline ingaggino in maniera alternata le sedi ricavate sul porta diottra. In pratica si raddoppiano i click per rotazione. Niente di più niente di meno...
Cosa fare quando ci troviamo a dover smontare qualche particolare fissato con una spina del diametro di 1,5mm o 2,5mm e i caccia spine che abbiamo sono di diametro troppo grande o troppo piccolo?
I cacciaspine che si trovano normalmente nelle varie ferramenta, Castorama, Brico, etc. nelle misure di 2, 3, 4, 5 mm e così via. Se cercate il diametro 1,5 o 2,5 sono problemi. Solitamente poi, sulle armi non ci sono spine che richiedono caccia spine molto lunghi quindi...
L’intento di questa guida non è una promozione commerciale ma un’analisi dei sistemi di puntamento utilizzanti svariati reticoli. Eventuali citazioni di marche e modelli avranno solo scopo didattico. Per la stessa ragione non mi soffermerò sulla qualità intrinseca delle ottiche (la quale deve necessariamente essere data per scontata), quanto sulla metodologia di utilizzo e come poter sfruttare al meglio questi strumenti. Non essendo destinata a chi conosce già l’arte dell’utilizzo dei reticolo per stimare le distanze e/o per correggere alzo ed anticipo, cercherò di utilizzare un lessico semplice e comprensibile a tutti, lasciando gli approfondimenti agli esperti in materia.
Breve articolo fotografico sul mio nuovo acquisto che già adoro: una fondina (IWB)= Inside the Waist Band # K-10 della FIST, ditta artigiana di Brooklyn (USA) che ho scoperto pressoché casualmente in rete. Preceduta da un passaparola degli yankee’s circa l’eccellente qualità del prodotto, mi sono azzardato ad ordinarne una per le mia G32.
Stamani è arrivata: resoconto delle prime impressioni a caldo. Nella prima vediamo foto la fondina con i suoi due attacchi così come da me prescelti: il B Hook (sopra), per il porto sul fianco forte (per cascare ritto ho scelto questo, che consente di posizionarsi se del caso anche fra i passanti cintura dei pantaloni), ed il D Hook (sotto) per il porto in appendix (questa fondina vuole sostituire la Ehud appendix, rivelatasi troppo ingombrante).
Abbiamo tutti ammirato con concupiscenza sulla stampa specializzata e in rete le magnifiche valigette che proteggono i nostri amati giocattoli. Volevo condividere con voi la tecnica per la realizzazione professionale di questi contenitori. Molto di quello che segue l'ho ricavato da alcuni siti americani e l'ho integrato con le mie esperienze.
Il primo step è procurarsi un contenitore opportuno. Qui il campo è sterminato e le soluzioni infinite, si va dall'economica scatola di plastica, alla cassetta portamunizioni (che fa tanto tattico) alle eccezionali Pelican e similari. A voi la scelta, prendete quello che vi piace di più! Il mio unico consiglio è magari la presenza di un sistema, un'asola o un foro, che possa alloggiare un lucchetto…non si sa mai, può tornare utile.