Origini della Polvere da Sparo

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La polvere da SparoLe origini della polvere da sparo sono incerte ed avvolte nelle nebbie del tempo ed è difficile farsi strada tra le numerose fonti storiche certe ed incerte fornite anche da tutte quele popolazioni che ne rivendicano la paternità ed il merito. Non esiste una data sicura sulla sua invenzione ma i riferimenti più antichi a miscele deflagranti composte da salnitro, carbone e zolfo, risalgono ai manoscritti degli alchimisti cinesi del VIII e  del IX secolo. Seguendo i popoli asiatici durante le migrazioni mongoliche, questi composti sono giunti fino ai greci ed agli arabi e poi verso tutti gli altri popoli.

In principio l'utlizzo della polvere pirica era riservato alla costruzione di fuochi, giochi pirotecnici e segnali luminosi. Anche causa della difficoltà di costruire solide bocche da fuoco, solo nei seoli successivi cominciò ad essere utilizzata anche per la costruzione di rudimentali proiettili esplosivi, fumogeni o incendiari senza però diffondersi più di tanto tra gli eserciti Cinesi.

Qualche secolo dopo invece, venne impiegata su più larga scala dai mongoli, nel loro tentativo di invasione del giappone. Proprio in quel periodo, venne costruito il primo Cannone anche se in realtà si trattava di proiettili che venivano lanciati contro il nemico per mezzo della stessa polvere infilandoli in semplici canne di bambù. Le antiche forumulazioni e le macchine da guerra poi, attraversarono tutto l'oriente ed infine giunsero fino a noi. E' noto ad esempio, che già dal XIII secolo, i mori inserissero la polvere nei proiettili che lanciavano attraverso i trabucchi e le catapulte.

Il termine polvere nera però è relativamente recente, venne infatti utilizzato solo dalla fine del 1800 in poi per distinguere la polvere di questo tipo dalla più recente e moderna polvere infume. Precedetemente, la polvere pirica era nota solo come 'Polvere da Sparo'.

L'INVENZIONE DELLA POLVERE DA SPARO

Fu infatti solo in occidente che quel primitivo miscuglio di elementi venne perfezionato e la prima polvere da sparo divenne più stabile ed efficace. In principio infatti, si trattava di una miscela di Nitrato di Potassio chiamato anche Salnitro (o Sale cinese o Neve cinese in oriente), Carbone Vegetale (di legna) e Zolfo.

Ruggero Bacone La polvere da Sparo Ruggero Bacone
Bertold Shwartz Shwartz perfeziona la polvere pirica Ruggero Bacone

Molti indicano come reale inventore della sua formulazione, il monaco tedesco Bertold Schwartz nel 1300. In verità, i primi studi europei sulla polvere pirica sono stati effettuati da Marcus Grecus (1250) che nel suo 'Liber Ignum' (probabile traduzione di un opera araba del XIII secolo) descrive la polvere da sparo e contiene alcune ricette per realizzarla e per realizzare diversi composti incendiari. Successivamente anche il Francescano Ruggero Bacone tra il 1257 ed il 1267 pubblicò alcuni scritti sulla polvere da sparo e ne descrisse i fenomeni esplosivi. Probabilmente anche Bacone raccolse dati ed indizi in manoscritti di epoca precedente e si limitò a migliorare e perfezionare formule già esistenti. La sua formulazione prevedeva sette parti di salnitro, cinque di carbone di legno di nocciolo e cinque di zolfo. Bacone fece numerosi esperimenti sulla preparazione dei composti, perfezionò le tecniche di purificazione del Salnitro e scoprì che la polvere chiusa in un recipiente metallico produce effetti molto più pronunciati.
Queste prime formule vennero leggermente modificata nei secoli successivi fino a giungere al classico dosaggio inglese, ottenuto agli inizi dell'ottocento, che consentiva di conseguire una completa ossidazione utilizzando le proporzioni di

  • 75 parti di salnitro
  • 15 di carbone
  • 10 di zolfo

I componenti erano mescolati a due a due (carbone-salnitro, carbone-zolfo) e poi riuniti per ottenere il miscuglio ternario. Per evitare che durante il trasporto, con lo scuotimento, i componenti si separassero e per ridurre la velocità di combustione il miscuglio veniva trattato con alcol o con orina, poi pressato, fatto seccare e quindi frantumato al pestello. I grani di polvere così ottenuti venivano poi selezionati a seconda delle dimensioni, mentre il polverino ritornava in ciclo di lavorazione. La polvere ottenuta passava poi alla lisciatura e all'essiccamento.

La combustione della polvere nera è una ossidoriduzione complessa e produce moltissimi prodotti di reazione. Tra questi possiamo citarne alcuni come carbonato di potassio, solfato di potassio, solfuro di potassio, zolfo, nitrato di potassio, tiocianato di potassio, carbonio, carbonato di ammonio, biossido di carbonio, azoto, monossido di carbonio, acido solfidrico, idrogeno, metano e vapore acqueo.

Possiamo ottenere caratteristiche differenti variando in modo opportuno i dosaggi degli elementi base per aumentare o diminuire la velocità di reazione, la produzione di luce o calore oppure possiamo aggiungere sali di metalli per ottenere colorazioni differenti più o meno intense ed adatte a scopi speciali.

I MODERNI ESPLOSIVI

Per circa 600 anni, la polvere da sparo venne utilizzata come unico esplosivo in campo civile ed in campo miltiare senza quasi nessuna variazione. Solo negli ultimi due secoli vennero studiate e descritte sostanze esplosive e sostanze innescanti più moderne ed efficaci come  la nitroglicerina ed il cotone fulminante, il fulminato di mercurio ed il fulminato d'argento. Dal Cotone Fulminante derivano infine le polveri senza fumo o infumi o Smokeless poichè sviluppano molto meno fumo rispetto al vecchio propellente, e sono inoltre caratterizzate dalla totale assenza di produzione di residui di combustione solidi e tossici.

 

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