il FAL e l'arte della fabbricazione delle Molle
Ci vuole poco a capire perché il FAL sia considerato “il braccio destro della democrazia occidentale”. Una canna lunga per sfruttare in pieno le potenzialità di una munizione corposa, delle buone mire, un sistema a gas regolabile che non va mai in crisi e una buona accessibilità ai comandi lo rendono un grande “battle rifle”. Costa relativamente poco, i ricambi abbondano...ma come ogni arma militare degna di questo nome, fatta cioè per resistere agli abusi del combattimento, ha uno scatto giustamente coriaceo che può mettere in crisi il tiratore da poligono. L’intervento domestico che propongo ha come obbiettivo modificare la meccanica di scatto originale nel tentativo di ottenere un comportamento più amichevole durante le sessioni in linea.
Lo scatto di per se è estremamente semplice e riprende per intero l’architettura dello scatto della Carbine M1. Iniziamo dalla configurazione base identificando i problemi principali. Tralasciano i discorsi sui piani da lucidare, sulle superfici di scorrimento, tutte cose nelle quali i Gunners ormai eccellono, i guai da risolvere sono fondamentalmente due:
- La molla del cane è durissima, giustamente dimensionata per percuotere i robusti primers militari e magari funzionare anche sporca, bagnata e non lubrificata.
- La molla di ritorno del grilletto è esterna al gruppo di scatto e contenuta nell’impugnatura. Questa durissima molla spinge un pistoncino che a sua volte spinge il cane in avanti in posizione di riposo. Questa configurazione è la fonte di un scacco di 'grattuggiamenti' e di non linearità che danno veramente fastidio.
Il primo 'step' è quello di intervenire sulla molla del cane che è assemblata in un cilindro la cui estremità è ribattuta per vincolare l’insieme. Un oggetto ben progettato.
Il problema però è che non è possibile sostituire la molla ne lubrificare e pulire l’interno del cilindro. L’intervento abbastanza radicale consiste quindi nel tagliare radialmente il cilindro nell’immediata vicinanza del suo bordo libero.
Fatto questo è possibile sfilare la molla e la relativa asta. La molla va sostituita con una più leggera ma che garantisca la sicura accensione dell’innesco prescelto. Io ho usato una molla del cane della carabina M1 in serie con lo spezzone di una molla della SIG.
E’ orribile da vedere ma funzionale per variare velocemente il peso dell’insieme: si tagliano una serie di molle piccole con incrementi di mezza spira per volta e si procede per tentativi successivi.
Il secondo problema, il ritorno del grilletto in posizione, è di più difficile soluzione ma anche il più divertente da risolvere.
Come ho già detto tutto nasce da quella mollettina di durezza luciferigna e dalle sue 3 superfici di scorrimento. La molla è durissima non tanto perché sia difficile riportare il grilletto in posizione di riposo, cosa per cui baserebbero pochi grammi, ma perché dopo lo sparo il dente del disconnettore si ingaggia nella sua sede spinto dal dente di scatto del cane a sua volta spinto dalla robustissima molla del cane. Capito la tragedia? Questa molletta “Schwarzenegger” per riportare il grilletto a riposo deve vincendo tutte queste forze contrarie….e ogni volta che tiriamo il grilletto dobbiamo comprimerla.
L’altro guaio è il pistoncino che trasmette la forza della molla al grilletto. Ci sono 3 punti di scorrimento: la testa del pistoncino sul retro del grilletto, il pistoncino sulla piastrina che lo blocca dentro l’impugnatura e il foro di alloggiamento all’interno dell’impugnatura. Inoltre il pistocino oltre a muoversi lungo il suo asse ruota nel piano del fucile spinto dal grilletto. Morale: quando si tira il grilleto sembra di grattuggiare le carote! Ho preliminarmente provato ad adattare il il pistoncino, a costruire un tubetto interno all’imugnatura, ma niente ha funzionato.
L’idea mi è venuta dalla molla a torsione del cane dell’Ar15. Perchè non provare a costruire una molla del genere a due lobi, le cui spire si avvolvono al corpo della sicura e che schiacciano il grilletto verso il basso su un alloggiamento ricavato sulla “coda del grilletto?
Per la fabbricazione della molla si trova facilmente dal ferramenta un filo d’acciaio armonico da 1 mm. Il filo va pulito e lucidato con il Sidol o altro.A questo punto bisogna costruirsi una macchinetta domestica per la fabbricazione della molla: non è difficile. Ci vuole un trapano avvitatore a bassa velocità, qualche punta da trapano, un blocchetto di legno, una spina elastica e un chiodo con la testa ben pronunciata.
Bisogno fare un piccolo forellino da 1,5 sul mandino ed alloggiarci una spina elastica.
Montiamo nel mandrino una punta da trapano di diametro un pò più piccolo rispetto al diametro della molla che vogliamo fabbricare, per il Fal va bene la punta del 9. Nel blocchetto di legno pratichiamo un foro passante con la stessa punta di sopra e inchiodiamo il chiodo nell’immediate vicinanze del foro appena fatto.
Ora viene il bello. Appoggiate il filo alla punta da trapano e bloccatelo tra la spina elastica del mandrino e il chiodo del blocchetto di legno.
Usando la punta da trapano come una guida avviate il Makita lentamente e via di spire! Facilissimo!
Ovviamente prima di cimentarvi con la molla reale del vostro FAL fate qualche esperimento in modo da sviluppare un pò di manualità e da esprimere il vostro stile e la vostra arte 'mollettiera' . Usate gli occhiali e state attenti perchè ci sono delle belle energie in gioco. Una volta fatta un pò di esperienza non sarà difficile fare una molla come questa.
Notate che è asimmetrica perché lo spazio all’interno del lower non permette di avere lo stesso numero di spire sia a destra che a sinistra. Tuttavia questo permette di calibrare con precisione la forza della molla: per una regolazione grossolana intervenite sul lato della molla a 1 spire, per un regolazione più fine sul lato a 3 spire. Ora con una limetta sottile realizzate l’alloggiamento della molla sulla coda del grilletto e lucidate bene il tutto (alloggiamento e il pezzo di molla che va li in appoggio).
A questo punto rimontate tutto ad eccezione della molla del pistoncino.
Eseguite la prova di reingaggio e sicurezza:
- Arma scarica (controllare due volte), grilletto premuto a fondo corsa, ciclo l’otturatore, mollo lentamente il grilletto finché sento un clock che mi indica che il disconnettore è uscito dal suo alloggiamento. Continuano poi a mollare il grilletto finché raggiunge il punto morto anteriore. Tiro il grilletto e verifico che il cane si sganci.
- Armo, inserisco la sicura, tiro il grilletto da bestia che ovviamente non deve sganciare il cane.
Ripetere di nuovo due o tre volte per evitare sorprese.
Il pistoncino può a questo punto essere sostituito con un pistoncino più lungo in modo da prevenire il collasso di retroscatto e lasciato flottante nella sua sede.
Se tutto è andato per il meglio avrete un peso di scatto decisamente più contenuto, facile da regolare secondo i vostri gusti e l’assenza di 'grattuggiamenti' vari in un bel fucilone da battaglia…. se a questo unite il fatto che ora potete produrre molle per tutta la famiglia, beh, mi sembra allora un risultato di cui andare fieri.
Tags: DIY
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