Gli Inneschi
La carica di lancio delle moderne munizioni metalliche per armi da fuoco è costituita dalla Polvere infume ed affinchè avvenga la deflagrazione di quest'ultima è necessario fornire molta energia. A questo scopo provvede l'Innesco o apparecchio di innesco che contiene una sostanza in grado di detonare (quando percosso) e produrre l'energia necessaria. Il Focone è la sede del bossolo che alloggia e trattiene l'innesco e sul suo fondo, un forellino chiamato Foro di Vampa consente al dardo infuocato prodotto dalla percussione, di penetrare nel bossolo e di incendiarne la polvere provocando la deflagrazione.
Cenni storici
In origine, l'accensione della polvere da sparo si otteneva attraverso l'uso di una miccia, di un acciarino a ruota oppure di un acciarino a pietra. Questi sistemi, pur funzionanti, non erano particolarmente efficienti. Tra il 700 e l'800, con la scoperta di sostanze deflagranti e detonanti sepre più raffinate, vennero sviluppati sistemi di accensione alternativi. La prima Capsula di percussione metallica (antenata del moderno innesco) venne realizzata per le armi ad avancarica e conteneva essenzialmente una miscela di fulminato di mercurio e clorato di potassio e veniva posizionata sul luminello dell'arma. Quando veniva percossa dal Cane, produceva una vampa che, passando attraverso il foro di vampa, incendiava la polvere contenuta nella camera di scoppio.
Sostanzialmente il meccanismo non cambia con le armi a retrocarica. Il luminello viene sostituito da una 'incudine' incorporata nell'innesco (o nel bossolo) ed il Foro di Vampa si trova ora sul fondo del Focone nel bossolo. Il moderno Innesco è quindi costituito da un involucro metallico esterno di metallo tenero (generalmente si tratta di una lega di ottone) che racchiude all'interno un composto detonante o 'miscela innescante' che contrasta con un elemento metallico detto appunto 'incudine'. Quest' ultima è costituita da una cuspide metallica che all' atto della percussione entra in contatto con la materia innescante provocandone l'esplosione.
Boxer e Berdan e gli altri
Dal nome dei due progettisti che li realizzarono, sono essenzialmente due i più diffusi sistemi di innesco. Il primo grazie al colonnello Inglese Edward Boxer ed il secondo grazie al colonnello americano Hiram Berdan. Si differenziano per caratteristiche strutturali e si diffusero nel continente americano e nel mondo anglosassone. I sistemi derivati da questi due progetti (come il Berdan-Cinese ed il Francese) non hanno avuto successo e sono poi scomparsi come è scomparso il sistema di innesco
Nel sistema Boxer l'incudine è un elemento in metallo incluso nella capsula mentre nel sistema Berdan l'incudine è parte integrante del Bossolo e si trova sul fondo del focone, la dove nell'altro sistema troviamo il foro di vampa. Nel sistema Berdan esistono quindi due o più fori di vampa in posizione decentrata (ai lati dell'incudine).
Realizzare bossoli con il sistema Berdan è più semplice ed economico e per questo motivo sono sati molto usati per la produzione di munizioni militari soprattutto in europa e nell'est europeo. La ricarica però è molto difficile. L'estrazione della capsula spenta può essere realizzata solo con uno strumento apposta e risulta comunque poco agevole. Dopo qualche ricarica inoltre, l'incudine si deteriora rendendo difficili e poi impossibili ulteriori accensioni. La ricarica del sistema Boxer invece è molto più agevole, lo spillo del die decapsulatore agisce in posizione centrale e è facile sostituire la capsula di innesco. Per questo motivo il sistema Boxer si è diffuso maggiormente tra i tiratori che ricaricano le munizioni mentre il Berdan viene usato solo per ricariche di nicchia.
Strumento per l'estrazione | Estrazione innesco Berdan | due fori di vampa | Inneschi Berdan |
Esistono anche sistemi artigianali per la rimozione dell'innesco di tipo Berdan dal bossolo. Purtroppo tutti questi sistemi sono più o meno invasivi e, con il tempo, finiscono per rovinare irrimediabilmente il bossolo. Uno di questi prevede la realizzazione di uno strumento acuminato (potete usare una lima oppure un Dremel) ed un piano di appoggio per fissare il bossolo in modo da rendere più agevoli le operazioni.
Utensile Artigianale | Perforazione dell'innesco | Estrazione | Come funziona |
La Capsula o Coppetta è realizzata in lega di ottone. La durezza e lo spessore dipende dalla destinazione. In genere è più spessa e dura per gli inneschi realizzati per le armi lunghe perchè questi devono resistere a pressioni più importanti. Un trattamento superficiale (es. cromatura) può essere applicato per proteggerle da agenti esterni e consentirne una maggiore durata.
La composizione chimica della miscela di innesco è variata negli anni. L'originale composto a base di fulminato di mercurio è stato progressivamente modificato per poi abbandonare tutte le soluzioni a base di mercurio. Alle temperature di esercizio infatti, il mercurio si fondeva con l'ottone deteriorando pericolosamente la struttura del bossolo. La miscela, una volta protetta da un disco circolare di carta, ora è ricoperta da una lacca colorata (rossa, verde, gialla ecc.). Questa soluzione consente di proteggere l'innesco da umidità ed agenti esterni.
Negli inneschi di tipo Boxer, l'incudine può presentare due, tre o quattro bracci. La vampa si forma attraversando questi ultimi che sono quindi anch'essi responsabili della sua forma e penetrazione del cilindro di polvere infume e ne determinano il tipo di deflagrazione.
Tra i sistemi di innesco diffusi all'inizio del 800 c'era il sistema 'a Spillo' brevettato dal francese Lefaucheux. In questo caso il bossolo era di cartone con fondello metallico (e poi successivamente con bossolo interamente metallico) e una spina metallica sporgeva (di pochi millimetri) dal bossolo e perpendicolarmente al fondello. All'interno, l'estremità acuminata di questa spina appoggiava su una capsula di innesco a contatto con la polvere nera della carica di lancio. Queste cartucce sono state sostituite in breve tempo dalle più moderne cartucce a percussione centrale
Spillo perpendicolare al fondello | Tamburo di un Revolver Lefaucheux con incavi per lo spillo | Posizione dello spillo nel tamburo | Sezione della cartuccia |
Le cartucce a percussione Anulare sono state introdotte dopo quelle a spillo e, a differenza di queste, sono ancora prodotte e largamente usate per munizioni. A metà dell'800, Auguste Flobert era proprietario di una sala di tiro a Parigi e progetta e realizza, per il suo impianto, una cartuccia molto semplice costituita da un proietto in piombo inserito su di un innesco creando quello che sarebbe poi diventato il cal. .22 e da cui derivano le munizioni di tipo Flobert
In questo caso, la miscela innescante è contenuta direttamente all'interno del bossolo. Non possono essere ricaricate e vengono usate per piccoli calibri e per armi compatte e da tiro.
Auguste Flobert | Munizioni 4mm Flobert | Munizioni 22. long rifle | Differenti cartucce Rimfire |
Tipi di Innesco
Semplificando, possiamo trovare 8 tipi di innesco per le moderne munizioni Centerfire a disposizione dei Civili (in Italia):
- Small Pistol
- Small Pistol Magnum
- Large Pistol
- Large Pistol Magnum
- Small Rifle
- Small Rifle Magnum
- Large Rifle
- Large Rifle Magnum
Queste versioni differiscono tra loro per dimensione (Small/Large) per la destinazione (Pistol/Rifle) e per la potenza (normal/Magnum). Più nello specifico possiamo dire che il tipo di destinazione comporta pressioni di esercizio più o meno importanti. Per questo motivo gli inneschi per arma lunga devono resistere a pressioni più alte rispetto a quelli per arma corta e verranno realizzati con materiali più resistenti e 'Duri' alla percussione.
la forma del volume occupato dalla polvere all'interno del bossolo costituisce una seconda importante variabile. Attivare un volume inserito in cilindro lungo e stretto oppure in un volume corto e largo richiede Dardi di diversa forma che meglio si adattano anche a polveri più o meno progressive. La scelta tra un innesco Magnum ed uno tradizionale dipende essenzialmente da questo.
Fate attenzione
Gli inneschi sono di libera vendita e sono realizzati secondo tutti i moderni standard qualitativi e di sicurezza tuttavia ricordiamoci che contengono un preparato detonante e se non conservati nel modo corretto possono diventare molto pericolosi. Conserviamoli in un luogo asciutto e fresco, fuori dalla portata di bambini o di persone capaci di abusarne e soprattutto all'interno della loro confezione.
La miscela innescante può essere disattivata in modo efficace applicando un normalissimo olio per armi. Facciamo quindi attenzione a non mettere in contatto i due elementi se proprio non vogliamo deteriorare la funzione dell'innesco. Anche il semplice contatto con la pelle (grasso) potrebbe comprometterne l'efficienza.
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